top of page

Aria di quarantena

ree

Abbassamento dell'inquinamento causa Covid-19, realtà spunto per tutti


In questi tempi di quarantena stiamo vivendo giorni duri, difficili, tragici. Lontani da parenti e amici. Non si va più a lavoro, scuola, bar, ristoranti. Si esce solo per esigenze primarie.

E' uno sforzo necessario, per noi e per chi amiamo.

Ma ci sono dei lati positivi in tutto ciò? Ebbene sì. La quarantena ha portato ognuno di noi a non utilizzare veicoli a motore a scoppio e, quindi, a inquinare molto meno.

Le differenze pre quarantena-oggi sono sostanziali. Bisogna tener conto che gli inquinanti principali prodotti da autovetture sono biossido di azoto e ossido di azoto. Ciò significa che per verificare l'effettivo inquinamento dei veicoli, sulle emissioni totali, bisogna calcolare il valore di questi due parametri.


In tal senso ha lavorato l'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), che ha rilasciato i dati delle sue centraline nel nord Italia, tralasciando volutamente i valori di Pm10, ovvero le polveri sottili.

I dati parlano chiaro: gli inquinanti imputabili ai veicoli sono in netto calo nonostante non vi siano mai state limitazioni importanti per quelli a uso commerciale.

Gli effetti positivi a livello ambientale, che si sono registrati durante questo periodo di crisi, sono sicuramente indice di una concreta e fattibile possibilità di miglioramento. Partendo da questa riflessione, risulta evidente come, con l’utilizzo di veicoli con tipologie di motori diversi da quelli tradizionalmente utilizzati, si potrebbe mantenere un trend di inquinamento con soglia inferiore a quella attuale.

Le tecnologie necessarie per l’abbassamento dei livelli di inquinamento sono già esistenti; un esempio a riguardo è l’utilizzo di veicoli elettrici al posto dei tradizionali, ma più inquinanti, motori a gasolio e a benzina. E’ presente una discreta gamma di modelli, ma tutti hanno difetti; alcuni hanno un’autonomia troppo breve per un utilizzo su lunghi viaggi, altri presentano un prezzo d’acquisto troppo elevato per le grandi masse.


Un ottimo compromesso per i nostri tempi, è acquistare nuovi veicoli o convertire i vecchi in motori a gpl o a metano, che inquinano notevolmente meno rispetto ai classici carburanti e, tra l'altro, costano relativamente poco. La soluzione migliore sarebbe l'accoppiata gpl o metano con sistemi ibridi già visti da diversi anni sui veicoli a benzina. Dunque, se si volesse davvero limitare la commercializzazione di motori a gasolio e a benzina, oggi avremmo le tecnologie adatte per iniziare questo cambiamento, in attesa dell'elettrificazione o idrogenizzazione (tecnologie che al momento non sembrano prendere piede). Forse, per ora, gli interessi economici legati ai classici carburanti sono ancora troppo forti per permettere cambiamenti così grandi. Ma non dimentichiamo che il pianeta è solo uno e il momento di inquinare meno è arrivato da ormai troppo tempo, in tutti gli ambiti.

Questa quarantena ha dato modo di riflettere e inoltre ci ha permesso di vedere già dei piccoli cambiamenti in atto. Tra questi c'è l'aria. E' cambiata, è più naturale, più pulita. Non c'è bisogno dei dati per capirlo, si sente.


Questa quarantena deve essere uno spunto per tutti, per capire quanto il genere umano sia fragile. Un virus sta provocando migliaia di morti, di sfollati, di poveri.

Vogliamo immaginare cosa potrebbe accadere se l'aria diventasse irrespirabile o i cambiamenti climatici, causati da noi, rendessero difficile la vita sul nostro pianeta?

Io non lo voglio immaginare perché possiamo fare ancora molto prima di doverci preparare a tali eventi. Dipende da noi.


Autore: Federico Cerletti

 
 
 

Commenti


  • Facebook
  • Instagram
bottom of page