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CAS - Contributo




Ecco alcuni contributi in merito all’impegno sociale del CAS negli anni ‘70 all’interno della comunità inzaghese, per garantire un dialogo vivo e attuale su tematiche importanti quali l’istruzione, l’autocoscienza e la religione. Argomenti all’epoca ancora poco discussi e innovativi nel contesto storico.


Associazione scuola

Nel 1974 entrarono nell’ordinamento legislativo italiano i Decreti Delegati che stabilivano una serie di legami e collaborazioni tra le varie componenti del sistema scolastico italiano: studenti, insegnanti, ausiliari, famiglie. In quel momento storico il C.A.S., nel proprio ruolo di animatore di base, si adoperò per facilitare la creazione di una associazione di genitori che si ponesse l’obiettivo di collaborare con le altre componenti scolastiche nelle varie scuole di Inzago. L’occasione fu anche una opportunità per aprirci concretamente al mondo del Villaggio residenziale, allora molto più di oggi entità staccata dal resto del paese. Infatti l’Associazione Scuola, ospitata nella sede del C.A.S. per le sue riunioni specifiche, mise in contatto famiglie di quel quartiere con la nostra esperienza. Turone (noto magistrato antimafia), Abate, Marziani, Confalonieri furono alcune di queste famiglie che finalmente si integravano nel tessuto tradizionale del paese, grazie al C.A.S.




Gruppo donne

Verso la seconda metà degli anni settanta i primi sintomi del cosiddetto riflusso, oltre al lento esaurirsi della spinta propulsiva sessantottina, portarono anche alla ribalta altre tematiche che coinvolgevano il privato, l'affettività, le relazioni, i ruoli all'interno della società. La tematica più importante fu quella sulla condizione della donna, esplosa prepotentemente con i primi movimenti femministi. All'interno del CAS nacque il Gruppo Donne, esperienza di incontri di autocoscienza tra ragazze per recuperare un ruolo da protagoniste in mezzo ad una cultura e ad una società fortemente maschilista. Non fu solo un momento di autocoscienza: il gruppo promosse battaglie civili significative, come ad esempio quella per il consultorio, e sviluppò nella socialità inzaghese, attraverso incontri ed iniziative varie, il dibattito e la presa di coscienza sul tema in questione.

Un tema che ancora oggi purtroppo è presente in modo significativo.



Cristiani per il socialismo

Nei decenni degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso in Italia si sviluppò fortemente una corrente di riflessione e prassi sui temi legati ad un nuovo modo di concepire e vivere il tema religioso, declinandone i valori di fondo alla pratica politica. Sebbene quasi tutti i soci di allora erano di provenienza parrocchiale ed oratoriana, i sommovimenti culturali e non solo del ’68 provocarono crisi personali, rigetto della religiosità dei nostri padri, abbandono della pratica religiosa o sviluppo di nuove strade più legate alla ricerca di autenticità del messaggio evangelico. Esemplari furono ad esempio alcuni articoli apparsi sul nostro DEMOS di polemica denuncia della cosiddetta “palla d’oro” cioè della palla dipinta d’oro in cima al campanile della chiesa parrocchiale. Ma, più di tutti, furono le battaglie referendarie su divorzio (1974) e aborto (1981) che furono oggetto di conflitti familiari, sofferenze interiori, scontro diretto con l'istituzione ecclesiastica. Con il supporto di Sergio Pessani, allora il più anziano del gruppo, iniziarono riflessioni di tipo biblico, e non solo, con alcune comunità cristiano-evangeliche di Milano, che coinvolsero quella parte di noi rimasta sensibile al tema della fede.

Ovviamente lo scandalo in paese era più che assicurato.




 
 
 

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