Due parole con Alex Astrid
- Accorciamo le distanze

- 7 lug 2021
- Tempo di lettura: 5 min

Intervista a una giovane scrittrice inzaghese
Alex Astrid, alias Giorgia Pollastri, è una ragazza di Inzago che si sta distinguendo negli ultimi mesi per il suo attivismo ambientale. Ho sentito parlare di lei anch’io in questa veste, ma il mio interesse si è fatto più acceso quando ho scoperto che Giorgia ha pubblicato due libri, di cui è autrice. Da amante della scrittura mi ha affascinato questa figura così giovane (classe 1998) eppure con un percorso di vita già molto particolare.
Non ho potuto fare a meno di scoprirla di più. Mi sono quindi messa in moto e l’ho contattata per un’intervista. In tempi di Covid ci siamo dovute accontentare di una video chiamata, tuttavia la conversazione non è stata per questo meno viva.
Sono partita dall’inizio, perché volevo sentire la sua storia, prima di quella dei suoi libri. Volevo sapere da quando era nata la sua passione per la parola scritta. Giorgia mi ha raccontato quanto amasse leggere fin dalle elementari; ricorda ancora con un sorriso la maestra Mariangela, che leggeva in classe un’ora alla settimana. Mi ha detto di aver iniziato a scrivere alle scuole medie, nei momenti in cui c’era qualcosa che non andava. Mi ha detto: “Bisogna sentire le cose. C’è chi scrive tanto per fare, invece bisogna scrivere per sé”.
Creare un libro e poi pubblicarlo invece è capitato quasi per caso. Nel 2014, mentre frequentava la terza media, ha scritto un testo dal titolo Guardami. Tratta delle avventure di lei e dei suoi amici, trasposte di qualche anno. Mi ha raccontato che in particolare si è ritrovata nei libri di una giovane romana, con una storia simile alla sua. Proprio questo fatto l’ha invogliata a scrivere. Giorgia mi ha detto che Guardami era un prodotto amatoriale, ma dopo tutto quel lavoro voleva regalarlo ad amici e parenti. Ha quindi deciso di pubblicarlo tramite Il-mio-libro, uno dei pochi siti che all’epoca consentivano tale opportunità.
Nel 2016 Giorgia ha scritto Vuoi conoscere un casino?, ambientato nel 2014. È un romanzo epistolare, dove le lettere diventano un diario: ogni capitolo è un messaggio destinato a Martina, la cugina appena morta della giovane protagonista. Quest'ultima si confida con l’amica ormai persa e riesce ad uscire dal suo trauma, malgrado le vicissitudini della sua vita. Giorgia mi ha raccontato che anche questo libro si rifà alla sua vita: “Io scrivo in prima persona sempre e comunque; farei molta fatica a immaginare di scrivere in terza”. La sua intenzione non era la pubblicazione, ma per lei era davvero come un suo diario. Il risultato finale era però venuto talmente bene che ha deciso di mandarlo ad alcune case editrici, da una delle quali ha ottenuto risposta.
Una casa editrice di Como le ha proposto di pubblicare il suo libro. Ciò è divenuto realtà dopo poco meno di un anno. Giorgia mi ha parlato di tutto l’iter della pubblicizzazione: Vuoi conoscere un casino? viene presentato in un caffè letterario a Treviglio, a delle Fiere del Libro, in alcune scuole medie. In quel periodo si è resa conto di cos’è il mondo dell’editoria: “Ci sono 10 grandi case editrici, che pubblicano scrittori famosi: lì girano i soldi”. Si è dovuta arrangiare, contattando blog letterari e facendosi pubblicità. Non ha avuto aiuto, non ha avuto stimoli, neanche a scuola: “Bisognerebbe concentrarsi sugli studenti come persone, invece che contenitori da riempire. Dare avvio all’interesse e al pensiero critico, analizzare, farsi domande, riscontrarsi con la realtà”. Ha poi capito che le sue difficoltà sono quelle di molti e che forse poteva diffondere un messaggio: sensibilizzare alla lettura e sponsorizzare i nuovi scrittori.
Con questa idea nella mente, nel 2017 ha aperto il blog Vuoi Conoscere Un Casino? (VCUC): uno spazio in cui trovare articoli, interviste, recensioni e promozioni di nuovi autori. Pochi mesi dopo la creazione della pagina, Giorgia ha coinvolto più persone, tra amici e parenti, fino ad arrivare a un organico di 6/7 collaboratori (tre dei quali addetti unicamente agli scrittori emergenti). I servizi che forniscono sono ora una decina, alcuni anche a pagamento. Presa dalla curiosità, le ho chiesto qualche esempio:
Recensioni:
Giorgia mi ha spiegato che le richieste di recensioni attualmente sono circa 100 all’anno (anche di scrittori affezionati), talmente tante che lo staff di VCUC ha dovuto elaborare un criterio di schermatura iniziale. Gli autori devono inviare alla pagina le prime 30 pagine del loro libro, che verrano valutate: se passa questa prima selezione, il testo verrà letto integralmente. La recensione sarà anche corredata di un punteggio da 1 a 5 stelle e viene fatta nell’arco di 10 mesi - 1 anno. Si può anche richiedere la versione celere, previo pagamento.
In mille parole:
nel 2019 Giorgia ha creato un concorso letterario mensile su tema stabilito. Ogni autore ha a disposizione 2 settimane di tempo e 1000 parole, poi il suo scritto viene valutato da una giuria composta da 4 giudici (Giorgia, 2 book blogger esterni e un lettore comune). Mi ha detto che il concorso è così apprezzato che vi partecipano circa 150 autori, favorendo una enorme rete di contatti culturali e sociali. L’anno scorso è stato addirittura realizzato un E-book con 36 racconti (3 per ogni concorso). Il ricavato della sua vendita è stato devoluto a una fondazione per la lettura, a supporto di una causa poco considerata: “A tutti piace leggere, ma purtroppo non ci sono sponsorizzazioni”.
Book radio:
Lo staff di VCUC conduce un programma a tema su una radio in internet un paio d’ore per settimana, pieno di interviste e recensioni di autori.
Mentre ascoltavo Giorgia ero stupita da quanto lavoro eccezionale sia riuscita a creare, ma non potevo fare a meno di notare che non parlava dei suoi prossimi scritti. Lei mi ha detto di non sentirsi più di scrivere per il momento, ma di voler comunque rimanere nel mondo editoriale: dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, sta frequentando la magistrale di Editoria. Vorrebbe poi proseguire nell’ambito del social media marketing, combinando la cultura e la pubblicità. Mi parlava con la consapevolezza di dover accettare una realtà che non è pura, ma sempre un po’ sciupata dall’interesse e dal profitto.
“Coi libri non si campa, non facendo il book blogger: nessuno ti paga. Alcune professioni sono poi sottovalutate. Ho riscontrato, realizzando la mia tesi di triennale, che le donne nell’editoria sono poche o comunque non hanno ottenuto posti alti. Non è facile”. Amare parole, ma Giorgia non parlava con sconforto o rassegnazione, solo con lucidità.
La sua determinazione, anzi, traspariva dai consigli che mi ha lasciato, per aiutare un po’ i giovani come lei in questo tortuoso cammino. “Scrivete se ve lo sentite, scrivete per voi, non per gli altri o tanto per fare. Leggete, perché leggere libera la mente; ciò però non basta: serve una mentalità aperta. Scegliete con cura il vostro editore, che corrisponda alle vostre esigenze e che sia un professionista serio (tanto per darvi un primo criterio: una persona del genere si fa pagare). Le case editrici piccole non vanno sottovalutate: lavorano molto come freelancer, ma comunque hanno una grande preparazione. Infine, dovete crederci”.
Mi hanno colpito le sue parole e la sua visione non idilliaca, ma consapevole, della realtà. Malgrado la sua età, non si aspetta che la vita si presenti già scritta. È lei che, determinata, prende la penna in mano e la scrive: in questo senso, ma non solo, è una vera scrittrice...come dovremmo esserlo tutti.
Autore: Bianca Maria Calvi


Bellissima intervista, a un ragazza che non smette mai di stpire per energia e competenza