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Lettera ai lettori: un anno di novità





La fine di un anno porta sempre con sé un bilancio sugli eventi: con la percezione di aver appena passato un traguardo, ci guardiamo indietro per capire il senso della strada fatta. In tutta onestà ci chiediamo soprattutto se siamo riusciti ad avvicinarci ai nostri obiettivi e desideri, se ci siamo presi cura di noi. Poco importa la risposta, perché tendenzialmente sempre la stessa: diciamo un risicato "bene, ma non benissimo". Sentiamo un po' di amaro in bocca, perché il tempo passa e pensiamo che chi rimane immobile siamo noi. Come quando non riusciamo ad afferrare una pallina al volo, abbiamo la sensazione di aver perso qualche occasione, di poter fare di più.

Arriva dunque il momento delle promesse a noi stessi. Togliendo la retorica da commedia americana, al brindisi di mezzanotte ci affacciamo al nuovo anno con rinnovata speranza nel futuro. Anche se non siamo più bambini, quella meraviglia e fiducia nell'avvenire non ci abbandona mai davvero: rimane dentro di noi, nella parte più pura della nostra anima.


Sembrerà insolito, ma anche noi di Accorciamo le distanze abbiamo vissuto questi momenti. Il lavoro e l'impegno che impieghiamo nel gruppo sono frutto di profonda passione e senso civico, però va sempre valutato. Sarebbe presuntuoso pensare di aver agito sempre al meglio. Ogni proposta, ogni evento, è creato seguendo un linea maestra: comunicare con le persone, arrivare al loro cuore. Nessun significato d'altronde conta se non viene trasmesso a dovere, se non suscita l'interesse verso i fruitori; anche la più nobile delle idee muore se seminata su un terreno infertile. Per poter raggiungere l'obiettivo bisogna allora per forza mettersi sempre in discussione, un po' come nella vita: andare avanti, un passo alla volta. Solo così è possibile fare una proposta sempre attuale, sentita da noi e soprattutto da voi!

Ci siamo resi conto che tale risultato si ottiene aprendosi verso il prossimo, in termini di collaborazione e ascolto. Mai come negli ultimi anni, complici il Covid e l'indolenza che ne è conseguita, è stato necessario l'aiuto degli altri. In più di un'occasione la fatica, il tempo e la solitudine hanno minato la nostra motivazione e la voglia di fare cultura per le persone. In quei momenti trovare realtà simili ci ha permesso di fare gruppo, di stringerci gli uni agli altri in formazione compatta per andare avanti. Ciò si è declinato in realizzazione di eventi insieme, partecipazione nostra a progetti altrui e viceversa, in condivisione di attrezzature e competenze. È nata una rete per chiunque voglia dedicarsi alla cultura, che ad oggi conta già una dozzina di realtà: Arcipelago Delta. Proprio nella difficoltà ci siamo aperti al panorama comunale e sovracomunale, inserendoci in un territorio che noi stessi aiutiamo a essere vivo.


La ricchezza dell'incontro è ora parte integrante delle nostre attività, anche di quelle di lunga data come il blog.

Quest'anno vi proponiamo perciò una programmazione più varia dal punto di vista sia contenutistico sia autorale. Accanto ai nostri amati articoli abbiamo organizzato tre rubriche dai formati audiovisivi, aprendoci per la prima volta a una forma comunicativa più immediata e forse più godibile. Ognuna di esse è realizzata da un collaboratore esterno o con degli ospiti, abbracciando la freschezza di una nuova ventata d'aria e il calore di una mano tesa verso la propria.

La prima è una rassegna fotografica a cura di Matilde Corno, una giovane ragazza di Monza che ha studiato Fotografia a Londra.

La seconda è una rubrica per bambini, ideata con i testi di Accorciamo le distanze e i disegni di Mirko Pajé, un noto artista inzaghese partecipe di diversi progetti sul territorio.

Infine, il nostro gruppo ha deciso di produrre un ciclo di podcast con la collaborazione dello studio di registrazione Trai Studio. È intitolato "Oneri e onori": inviteremo degli ospiti per parlarci della loro passione, che con tanta tenacia sono riusciti a far diventare un lavoro.


Non possiamo però svelare troppo perché, come ogni proposito per l'anno nuovo che si rispetti, le parti migliori sono quelle che ci teniamo per noi. Abbiamo quasi paura che pronunciarle a voce alta le faccia svanire. Le teniamo sulla lingua invece, assaporandone appena appena il gusto. È un piccolo anticipo di quello che avverrà, al pari di questo mio scritto; per saperne di più basta solo aspettare!



 

Autore: Bianca Calvi




 
 
 

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