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Officina delle idee


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Esercizi di cittadinanza attiva al servizio della comunità


L’attuale mondo culturale, politico, sociale e, soprattutto, prepolitico vive all’ombra delle proprie incertezze, inaridito dai morbi dell’incoerenza e del protagonismo. Secondo Don Luigi Ciotti e il filosofo Vittorio Alberti nel libro Per un nuovo Umanesimo (2019), “il problema è intimamente culturale e la cultura è l’argine prima del precipizio, perché l’ignoranza crea mostruosità sociali e politiche”. Partendo da questa esigenza e dalla necessità di una maggiore partecipazione cittadina, a Cassano d’Adda nasce Officina delle Idee, un gruppo eterogeneo di giovani che si ispirano ai valori progressisti dell’apertura e del confronto dialettico come generatori e veicoli di un cambiamento reale.


“Come ti immagini Cassano? Che cosa vorresti facesse la tua amministrazione? Quali sono i temi che ti stanno a cuore?”: queste, e tante altre, sono le domande che ci siamo posti e che abbiamo posto al resto della cittadinanza nella prima parte del nostro percorso. Il cuore del progetto è tutto contenuto nella parola “partecipazione”, diretta ed attiva. Obiettivo di Officina delle Idee è infatti quello di riportare al centro del dibattito pubblico e politico “ciò che le persone pensano”, lasciando spazio alle idee e ai progetti di tutti: l’intento, quindi, è quello di ribaltare il paradigma decisionale tradizionale, che si muove tuttora “dall’alto verso basso”.


L’energia e la voglia di contribuire ci derivano da una passione condivisa e dalla necessità di mettersi in gioco, per portare una spinta propositiva basata su principi e valori comuni, tra cui solidarietà, giustizia, rispetto e sostenibilità, e soprattutto cultura ed educazione.


A questo proposito, il nostro motto è eloquente: ascoltare - proporre - creare. Non vorremmo fermarci all’idea, necessaria base di partenza, ma creare un ponte che permetta ai progetti proposti dai cittadini di trovare una effettiva possibilità di realizzazione. È questo l’obiettivo finale della nostra iniziativa: innalzarsi a collegamento tra le istituzioni e le persone, creando una rete di connessioni efficace, dinamica e attiva in grado di migliorare ulteriormente il nostro territorio.


Ma come farlo? Semplicemente ritornando ad ascoltare e muovendosi dal basso. Nella prima fase del progetto è stato proposto alla cittadinanza, in occasione della Festa del Paese (5 ottobre 2020), un questionario in forma cartacea e digitale che ci ha permesso di conoscere quali temi fossero prioritari per i cassanesi e chi avesse voglia di mettersi in gioco insieme a noi. A partire dai risultati ottenuti, abbiamo dato vita ad una serie di incontri tematici che si sono focalizzati sulle quattro macroaree scelte dai cittadini: Cultura, Giovani, Vivibilità-Ambiente e Sociale. I Tavoli (questo il nome dato agli incontri) nascono come genuini momenti di condivisione e confronto, volti tanto a conoscere quanto già c’è sul territorio, quanto a pensare collettivamente sia modi innovativi di implementazione che proposte inedite.


Gli incontri si sono svolti digitalmente, introdotti da una serata d’apertura che ha potuto vantare la partecipazione del Presidente Commissione Affari Europei, Internazionali e Post Expo Carmine Pacente e del vicepresidente del consiglio Regionale Carlo Borghetti, entrambi essenziali nell’innestare, fin da subito, il nostro progetto in un quadro sovracomunale. Il primo, che si occupa di politiche di sviluppo dell’Unione europea e di fondi europei presso le amministrazioni locali e centrali dello Stato, ha illustrato le possibili modalità di investimento del Recovery Fund in ambito locale e quali sono gli attuali margini di movimento; mentre Borghetti, consigliere regionale, ha sottolineato le principali problematiche relative al sopravvento dell’ospedalizzazione privata in Lombardia e tutti i servizi erogati durante le prime fasi della pandemia.


Ogni Tavolo tematico ha avuto una vita di cinque incontri totali, il primo dei quali dedicato ad interventi di esperti nel settore o tematica proposti, per stimolare la discussione partendo da basi concrete; nel complesso, è stata riscossa una discreta adesione, nonostante gli evidenti ostacoli di questo periodo di lockdown: la tecnologia ha infatti offerto inaspettate occasioni di garantire una partecipazione diffusa ed eterogenea, con l’apporto di opinioni diverse che sono confluite in progetti precisi.


Il Tavolo Cultura nasce dal desiderio di riproporre la cultura e i mondi ad essa correlati in una posizione di rilievo nel contesto della valorizzazione della città e delle persone, come impulso rivitalizzante: Daniele De Vecchi, educatore e direttore di comunità per tossicodipendenti e direttore provinciale del Patronato Acli, ci ha provocatoriamente iniziati, nel corso della prima serata, ad una riflessione sul significato di una cultura non astrusa e prigioniera della speculazione, ma calata e vissuta in un contesto cittadino. Dopo aver individuato le principali criticità del panorama culturale cassanese, come il mancato coinvolgimento della cittadinanza e l’inefficace comunicazione degli eventi, gli incontri sono approdati ad una serie di possibili proposte risolutorie, tra cui l’immaginare una Cassano multicentrica che possa rendere accessibili ed usufruibili le bellezze artistiche, spesso in gestione a privati, attraverso forme di accordi legali tra proprietari ed amministrazione. Inoltre, ripensando la cultura come mondo a 360°, si è ipotizzato di istituire una cabina di regia in grado di collegare, coordinare e ottimizzare la collaborazione delle varie realtà culturali dando vita ad una promozione sinergica tra le diverse proposte.


Paolo Romano, segretario metropolitano dei Giovani Democratici di Milano e assessore al Municipio 8 del capoluogo lombardo, è stata invece la figura di riferimento per il Tavolo Giovani, al quale ha apportato energia ed esperienza, facendosi portavoce della partecipazione giovanile alla vita pubblica ed approfondendo il concetto di democratizzazione, elisir preziosissimi nella lotta al sempre più diffuso disincanto nei confronti del mondo politico e prepolitico. Il percorso di discussione si è destreggiato tra la proposta di un canale di comunicazione incentrato su una mappa e calendario open source, ed effettivi tentativi di promuovere ed allargare la partecipazione giovanile alle istituzioni: La Consulta giovani e il Parlamento dei giovani, in collaborazione con il Tavolo sociale.


Il Tavolo Sociale ha contato sulla freschezza e l’esperienza di Federico Albertini, dottorando in psicologia clinica e psicoterapeuta, che ci ha coinvolti in un brainstorming “attivo” sul significato di socialità, invitandoci a riflettere sull’urgenza di renderlo prioritario in relazione a qualsivoglia iniziativa che implichi un contatto con la comunità. Partendo dai concetti di “distanza generazionale” e “sensibilizzazione”, tutti i partecipanti hanno dato il loro contributo nel definire la proposta di “banca del tempo”, uno scambio reciproco di attività, servizi e saperi, che utilizza il tempo al posto della moneta, parallelamente ad un itinerario di “digitalizzazione”, diretta tanto agli anziani quanto alla sensibilizzazione dei giovani.


Per il Tavolo Ambiente, è stato Paolo Colombo, laureando in ingegneria ambientale presso il Politecnico di Milano ed attivista di Resilient Gap, a gettare luce su tematiche tremendamente attuali, dall’inquinamento dell’aria al verde urbano come strumento per limitare il surriscaldamento ed abbellire la città. Infine, il Tavolo Vivibilità, accostato per definizione al Tavolo ambiente, ha ospitato per alcuni incontri Serena Righini, assessore con delega al territorio, all’ambiente e ai progetti speciali presso il comune di Gorgonzola, interlocutrice essenziale nel dibattito collettivo per uno svecchiamento e una reinvenzione “smart” del tessuto urbano. Confluito in un unico tavolo per le forti affinità tra i temi trattati, il dibattito ha dato forma ad impulsi ed esigenze disparati, dalla riqualificazione e il ripensamento del centro urbano alla riapertura del Naviglio Martesana, nel tentativo di restituire a Cassano il suo ruolo cardinale come nucleo turistico del territorio. Considerando inoltre la fase pandemica ed il suo peso sulla ridefinizione della vita cittadina nel rapporto tra individui e ambiente, l‘idea di destinare luoghi al co-working a contatto con la natura ricoprirà sempre più importanza: da qui l’ipotesi di individuare luoghi usufruibili dalla comunità in cui unire il lavoro al piacere.


I singoli progetti si sono poi intrecciati nella riunione conclusiva di presentazione della prima fase del percorso, tenutasi ai primi di Marzo. Nella serata, si è di fatto conclusa l’esperienza di brainstorming e si sono gettate le basi per un successivo capitolo operativo, in un’ottica di un coinvolgimento sempre maggiore di energie e di idee. A questo appuntamento hanno partecipato Silvia Roggiani, segretario del PD Città Metropolitana dal 2018, che già a dicembre si era interessata al progetto spronandoci a consolidarlo, e Andrea Brambilla, segretario dei Giovani Democratici Adda-Martesana.


Quali saranno i prossimi passi?


Nel futuro a breve termine, Officina ha individuato una serie di hotspot su cui focalizzare la propria attenzione, in piena continuità con i progetti evolutisi a partire dal bombardamento di idee che i tavoli tematici hanno ravvivato nei mesi scorsi. Sul finire di Marzo, la serata di sabato 27 ha messo in moto l’iniziativa di incontro e dibattito Cooltura: associazioni e realtà giovanili della zona (Spazio Lab 36, Ilinx, I sei/quinti, Esco, Musamatta, Accorciamo le Distanze, Alia, I Giovani di Portaluppi, oltre ad Officina delle Idee) da Inzago al trevigliese, passando per Cassano e Truccazzano, si sono confrontate sul terreno comune della cultura e del suo significato, calato nella concretezza della vita di tutti i giorni. Alternando, in una genuina chiacchierata, presentazioni e proposte, è sbocciata l’ipotesi di una stretta di mano allargata a tutto il mondo culturale locale, dai veterani alle risorse emergenti. L’intenzione è quella di dare continuità ad una rete di contatti stabile e permeabile, all’insegna di un orizzonte condiviso di collaborazione e non di agonismo, alla cui costruzione contribuisce da mesi un alleato prezioso che siamo orgogliosi di poter vantare come compagno di viaggio: Inzago Città Aperta. Coerentemente con gli indirizzi comuni, si è pertanto aperto il primo cantiere di lavoro, dedicato alla realizzazione di una mappatura del panorama ad etichetta “cultura” sul nostro territorio, a cui sia possibile affiancare una programmazione regolare degli eventi tramite un calendario collettivo aggiornabile in tempo reale.


In risposta a quella che a sentire la cronaca locale è stata definita la “saga dei cartelli”, (siamo sicuri che ne siate venuti a conoscenza in qualche modo), Officina sta inoltre collaborando con la controparte interessata, rappresentata da Don Simone Duchi, vicario presso la chiesa cassanese di S. Maria Immacolata e S. Zeno, per pensare insieme una possibilità di dibattito pubblico e vastamente partecipato sulla questione, spinosa ancora oggi, del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza sancito dalla discussa legge 194/1978. L’obiettivo di Officina è infatti la costruzione di un ampio quadro di interventi ed incontri che abbiano come filo rosso unificante la donna nella sua inderogabile ed intoccabile libertà di autodeterminazione e scelta: non solo aborto, quindi, ma parità di genere in tutte le sue sfumature (ideologica, lavorativa, salariale), con un focus sulla messa in evidenza di ogni forma di violenza che ammorba la società italiana odierna, perché la condanna e il cambiamento (quelli fattuali e non di sole parole) passano attraverso la conoscenza condivisa, la partecipazione e l’azione solidale.


Altro versante di movimento riguarda la navigabilità dei Navigli della Martesana, sogno nel cassetto di molti cittadini, non solo cassanesi. Sul tavolo di Officina non c’è solo un’utopia carezzata da decenni, ma un disegno di rivitalizzazione turistica e culturale di una delle risorse più rappresentative del territorio. Dopo una fase embrionale di documentazione interna e analisi strutturata delle criticità e della fattibilità del progetto, lo sviluppo di quest’ultimo sarebbe affidato all’operato di un think tank nato dalla collaborazione di diversi attori, provenienti tanto dal mondo associativo quanto da quello amministrativo e privato. In questo senso, Officina ha già iniziato una fitta corrispondenza con i principali interlocutori dell’area metropolitana, per perseguire il duplice scopo di intensificare i rapporti sovracomunali e raccogliere un vasto bacino di energie da incanalare in una direzione comune.

A questo proposito, assai produttivo è risultato l’incontro conoscitivo con il direttivo di Ecomuseo Martesana, realtà operante da anni nel settore e disponibile ad un dialogo orientato alla cooperazione: oltre ad aver condiviso dati e spunti di riflessione preziosi, ci siamo aperti reciprocamente ad ogni possibilità di aggiornamento ed eventuale unione di forze.


Attraverso i tavoli tematici, gli incontri e le iniziative proposte in questi mesi, abbiamo visto il nostro progetto crescere e diventare qualcosa di concreto e fortemente appoggiato da una rete di altre realtà che, come la nostra, lavorano per migliorare il territorio.

Partendo dalle basi che abbiamo accuratamente costruito, grazie soprattutto all’appoggio di tutte quelle persone che credendo nel nostro progetto hanno deciso di dare il loro contributo, vogliamo fare in modo che Officina delle idee non si fermi ai “buoni propositi”, ma che proceda alla messa a punto e al consolidamento di tutto ciò che questi mesi di elaborazione e confronto hanno portato ad ebollizione.

È importante sottolineare che siamo consapevoli che non tutto è destinato a realizzarsi, ed è per questo che non vediamo il nostro motto ascoltare - proporre - creare come una linea retta, ma come un qualcosa che si ripete all’infinito, sia per un ricircolo di idee e di energie, sia per non cestinare in toto quanto il presente già ci offre.

Il mondo che si interessa alla cultura, al sociale, ai giovani, alla vivibilità e all’ambiente è quello di cui vogliamo far parte come attivisti; credendo profondamente in un’inesauribile possibilità di miglioramento e crescita, Officina delle Idee continua nel suo percorso con una mente piena di sogni, piedi ben saldi a terra, e mani pronte a lavorare.



La tavola rotonda di Officina delle Idee


Francesca Ancona, Lorenzo Albertini, Valentina Bianchessi, Daniele Galbiati, Alessandro Ghidini, Giulia Lonati e Rita Lonati.


Se volete conoscerci e collaborare, ci trovate qui:




Autore: Alessandro Ghidini


 
 
 

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