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Sporcarsi le mani


Intervista all’Orto Botanico Casnida


LA PARTENZA


Salve a tutti, mi chiamo Gian Marco Mapelli, ho 22 anni e ho sempre avuto la passione per gli animali e per le piante, passione che ho coltivato nel mio percorso di studi, essendo un laureando in scienze agrarie e avendo svolto in passato la professione di educatore ambientale. Frequentando I Giovani di Portaluppi, gruppo di aggregazione culturale, sono venuto a conoscenza, qui in via Casnida (ecco perché il nome “Orto Botanico Casnida”) di uno spazio da tempo inutilizzato: un grande giardino in pieno centro a Treviglio. Venendo alle serate mi sono interessato a questo spazio e ho chiesto informazioni ai miei amici, così ho scoperto che la fondazione proprietaria del terreno, la Fondazione Monsignor Ambrogio Portaluppi, voleva sfruttarlo al meglio. Ho presentato quindi un progetto per creare un orto botanico, perché pensavo che fosse la soluzione ideale per organizzare attività, iniziative, laboratori aperti a tutte le fasce d’età: dall’educazione ambientale alle passeggiate, allo spazio per eventi socio-culturali e aggregativi.


COME CI HANNO ACCOLTI


Iniziare una nuova avventura, un nuovo progetto, non è mai semplice, ma noi siamo stati accolti da subito positivamente, innanzitutto dalla Fondazione, che ha da subito creduto nel progetto e tuttora lo sostiene. La cittadinanza ha poi avuto parte attiva nella riqualificazione dello spazio, con l’evento “Adotta un albero” del 26 settembre, dove vi è stata la possibilità di adottare delle piante, per avere un cartellino vicino all’albero, con il nome della pianta e di chi l’ha adottata. Con queste adozioni siamo riusciti a ripagare i costi per la riqualificazione del terreno, non enorme ma pur sempre un piccolo polmone verde in centro a Treviglio.


L’ORTO


L’orto si trova in via Casnida 19, a un passo dal centro di Treviglio. È uno spazio di (quasi) 3000 mq, articolato in tre percorsi sensoriali: vi è una zona aromatica, ideale per la didattica con i più piccoli e i disabili, che favorisce le esperienze olfattive; non può mancare la zona dei piccoli frutti, i frutti di bosco, per stimolare il gusto e, infine, la zona fiorita per la vista. Abbiamo poi un frutteto e un orto didattico, utili per il gusto ma soprattutto per impratichirsi con i rudimenti del mestiere e conoscere la provenienza del cibo e le piante. Quest’ultimo punto è fondamentale, perché un bambino sa come è fatto un pomodoro, ma difficilmente sa com’è fatta una pianta di pomodoro, e figuriamoci se sa come sono fatte le piante più, se permettete, esotiche agli occhi di un bambino: fave, cipolle, melanzane e altro ancora. Tutte le piante presenti nell’orto sono piante di “alto valore biologico”, perché sostengono la biodiversità: sono di varietà antiche, che abbiamo apposta piantato per promuoverle, in quanto ormai in disuso e non molto appetibili sul mercato, ma che i nostri nonni hanno sempre coltivato. L’ultima area, but not least: il prato, utilizzato per gli eventi, uno spazio libero, per il gioco dei ragazzi, e dove si possono organizzare concerti, letture, con solo un paio di grandi alberi a fare ombra.


I VALORI E GLI OBIETTIVI


L’Orto ha innanzitutto un valore: la tutela della biodiversità, che persegue tramite l’educazione ambientale, partendo dai più piccoli, nelle scuole o nei cre, o nell’accogliere il sabato pomeriggio la cittadinanza. L’Orto tuttora possiede 197 specie di alberi e arbusti (senza contare tutte le erbe). Ci differenziamo poi dagli altri orti botanici per l’attenzione al sociale e all’aggregazione: un altro valore importante è per noi la solidarietà. Vogliamo che questo sia un luogo solidale e sostenibile, dal punto di vista sociale e ambientale. Solidarietà vuol dire aiutarsi l’un l’altro ma anche aiutare chi ne ha più bisogno. Nei prossimi mesi, perciò inizieremo delle collaborazioni con associazioni che si occupano di aiutare i senzatetto e chi non riesce a trovare un lavoro. Verranno qui a dare il loro contributo, ricevendo la loro parte di frutta e verdura, ma soprattutto inizieranno a inserirsi nel mondo del lavoro. Noi volontari più esperti forniremo senz’altro loro qualche nozione su giardinaggio e agricoltura, ma lo stesso orto, essendo un luogo di aggregazione, in cui si ritrovano tante persone, può essere uno spazio dove creare rete e contatti e scoprire qualche possibilità in più. Non si può poi non citare la collaborazione con Spazi.A.L.E, Spazio di Aggregazione Libera ed Educativa, centro di aggregazione giovanile i cui ragazzi, due volte a settimana, si ritrovano all’orto per svolgere laboratori e altre attività.


IL VOLONTARIATO E IL SUO VALORE


L’orto si avvale di personale volontario e tra i valori merita particolare attenzione il volontariato. Qui siamo tutti volontari, a partire da chi ha scritto il progetto, io e il mio socio e amico Gabriele Dimaria, e tutte le persone che hanno sostenuto l’iniziativa: volontari che hanno lavorato direttamente all’orto e cittadini che hanno contribuito con l’adozione delle piante. Crediamo che il volontariato sia importantissimo per tutte le iniziative future e soprattutto per i giovani, perché i giovani devono imparare a entrare nella società attraverso reti di volontariato. Anche I Giovani di Portaluppi ci hanno sostenuto, con il loro lavoro volontario, e senz’altro in futuro avremo modo di collaborare in attività culturali.


IL TEMA AMBIENTALE E IL FUTURO


Noi ci occupiamo di ambiente e tutti i volontari credono nella sostenibilità ambientale, ma al contempo crediamo che la sostenibilità da sola non basti più. Sostenere significa mantenere, aiutare quello che si ha già. Ma arrivati a questo punto la società deve puntare alla rigenerazione, perché fino a qualche anno fa si poteva pensare ‹‹Quello che ci hanno lasciato i nostri nonni deve essere mantenuto›› e questo poteva bastare per avere un mondo pulito; ma al giorno d’oggi quello che ci hanno lasciato i nostri nonni non è abbastanza. Se si vuole salvare il pianeta non si può solo salvare la foresta amazzonica, bisogna creare nuove foreste. Mantenendo solamente la foresta amazzonica avremo comunque quote di CO2 che ogni anno aumenteranno le quote di ossigeno che diminuiranno. Quindi la parola chiave, per noi, non è più solo sostenibilità ambientale ma è rigenerazione ambientale e infatti l’Orto Botanico Casnida è un nuovo spazio verde, che vuole far parte di una rete di realtà con l’obiettivo di riqualificare aree dismesse, per offrirle alla cittadinanza ma soprattutto essere promotori di biodiversità.


SPORCARSI LE MANI


Ormai si insegna, già a partire dalla scuola, che il lavoro ideale è il lavoro in ufficio, in cui non si fa fatica fisica. Ma in realtà fa parte dell’essere umano svolgere lavori fisici, pratici. Il contatto con la natura (forse è un’opinione un po’ personale) è importantissimo. È stato bellissimo progettare l’orto botanico, realizzarlo noi stessi. Scrivere il progetto e poi vederlo realizzato non avrebbe provocato la stessa soddisfazione di farlo proprio noi con le nostre mani. L’abbiamo visto crescere giorno per giorno, abbiamo piantato ogni singolo albero e fra qualche anno, quando l’Orto sarà a piena maturazione, si potranno raccogliere i frutti del proprio seminato e questa non è solo retorica, perché quando le piante faranno fiori e frutti ci sarà senz’altro una soddisfazione diversa. E questa è la base dell’educazione ambientale che abbiamo sempre fatto e faremo: i ragazzi e le bambine che verranno qui faranno dei laboratori pratici e si porteranno a casa una piccola fragolina, da loro travasata, oppure creeranno delle piccole aiuole fiorite, di modo che, quando ritorneranno in via Casnida, potranno vedere il loro lavoro e parlarne a genitori e amici. Nel dare il proprio contributo, il contributo pratico, si riscopre un piacere che i bambini oggigiorno hanno perso, o non trovano da altre parti: quello di creare, piantare, di seminare qualcosa, vederlo crescere e prendersene cura. I lavori manuali sincronizzano ancora una volta le persone con i ritmi naturali, delle stagioni, portando benefici per l’umore e la salute.


QUANDO VENIRE A TROVARCI


L’orto è aperto dal primo sabato di marzo all’ultimo sabato di novembre, dalle ore 9 alle ore 12, e dalle 14 alle 17. Ovviamente, l’orto è molto di più di questo: seguiteci sui social per rimanere aggiornati per quanto riguarda gli eventi serali, domenicali e le uscite didattiche in settimana. Per poter lavorare come volontari, solitamente ci troviamo il giovedì mattina e il sabato. Se volete qualche informazione in più, volete adottare anche voi una pianta o conoscerci meglio, contattateci ai nostri indirizzi o (meglio ancora) venite a trovarci. Che aspettate a sporcarvi le mani?


Chi ha realizzato l’intervista non può che, sinceramente, ringraziare Mapo, Gabri e tutti coloro che hanno permesso di creare questa piccola meraviglia. Il modo in cui, con passione e dedizione, si impegnano a rendere la propria città un posto migliore è davvero un esempio per tutti. Se avete un sabato libero venite a trovarli, non ve ne pentirete.



 

Autore: Giovanni Marcone

 
 
 

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