Varietà e pluralità a difesa di salute e territorio
- Accorciamo le distanze

- 2 giu 2021
- Tempo di lettura: 8 min

Un comitato contro il progetto di una nuova autostrada tra Treviglio e Bergamo
1) Com'è nata l'idea di costituire un comitato contro l'autostrada? E quando?
Il Comitato è nato nel gennaio 2018 e si è sviluppato a seguito di numerosi incontri spontanei di cittadini, che hanno iniziato a trovarsi per discutere di cosa comportasse una possibile realizzazione del progetto autostradale, proposta sulla carta ufficiale della Conferenza dei Servizi del 2012. La numerosa partecipazione iniziale si è trasformata in un comitato che da tre anni vede l'approvazione e il sostegno continuo da parte della popolazione locale. 2) Vi sono altri comitati contro grandi opere locali con cui siete in contatto? Se sì, vi è una prospettiva di azione comune?
Siamo in contatto con Cambiamola, coordinamento di comitati locali che si oppongono al progetto dell'autostrada. Abbiamo riportato la nostra posizione anche al movimento Fridays For Future della città di Bergamo, partecipando alle loro iniziative e ribadendo l'opposizione all'autostrada durante le manifestazioni dei "venerdì" per l'ambiente.
Nel corso del tempo ci siamo spesso confrontati anche con altre realtà, tra cui il Comitato No tangenziale Malpensa-Vigevano: con questi comitati condividiamo idee, scambi di pratiche e possibilità di azioni, sia rispetto alla dimensione "di piazza" sia rispetto a quella legale, che potrebbero migliorare e far risuonare maggiormente la nostra voce.
Riteniamo infatti che sia importante costruire relazioni con comitati e associazioni sia del nostro territorio che di altre zone: una battaglia locale implica infatti anche riconoscere l'impatto ambientale dettato dalle trasformazioni economiche e avere dunque uno sguardo più ampio sulla questione.
3) Il tema ambientale negli ultimi anni ha avuto una grande rilevanza mediatica. Che ne pensate di questo exploit mediatico? Vi ha favorito?
Sebbene il Comitato non sia improntato prettamente sulla lotta ambientalista in generale, riteniamo che le tematiche ambientali non possano più essere ignorate dalla politica e dalla maggior parte delle persone, com'è avvenuto fino a pochi anni fa. La risonanza mediatica di questi tempi è sicuramente un bene, soprattutto perché accresce il desiderio d'informarsi e porta la popolazione al dibattito.
Per quanto riguarda l'attività del comitato, è chiaro che un maggiore livello di consapevolezza generale sui temi aiuta a far capire meglio i problemi del progetto autostradale a cui ci opponiamo. Primo fra tutti, i danni che può provocare la scarsa lungimiranza dei vecchi modelli di mobilità, basati sul consumo indiscriminato di suolo e sul trasporto su gomma. Movimenti come Fridays For Future (al quale alcune e alcuni di noi prendono parte in maniera più attiva) hanno portato anche a una conoscenza più diffusa e approfondita delle alternative alla vecchia mobilità e questo favorisce un dialogo più aperto e costruttivo con la popolazione.
4) Sono soprattutto i giovani a interessarsi all'ambiente, o almeno così sembra. La composizione del comitato smentisce o conferma questa affermazione?
Decisamente la smentisce. All'interno del nostro comitato sono rappresentate tutte le fasce di età: studenti, lavoratori dipendenti, imprenditori, pensionati. Inoltre, le motivazioni ambientaliste sono importanti per tutte e tutti noi, ma non sono le sole da cui siamo mossi: siamo sensibili anche alla questione del lavoro, avendo delle perplessità rispetto al modello lavorativo promosso dalle realtà appartenenti al mondo della logistica.
5) Veniamo all'autostrada: perché siete contrari?
La nostra è sicuramente una battaglia in difesa del nostro territorio: lottiamo per la salute dei cittadini, che nel caso specifico di Treviglio vedranno distrutto il territorio rurale di Castel Cerreto, l'ultima area verde dove poter respirare un po' di aria pulita; per scongiurare un ulteriore consumo massivo di suolo (un danno permanente che, stando agli studi ISPRA sul consumo di suolo, può comportare costi per circa 5 milioni di euro annui); ma anche per il rispetto e la valorizzazione di zone di grande pregio storico e naturalistico per la città di Treviglio e dintorni.
Il motivo principale però della nostra opposizione a questo progetto in particolare (non siamo contrari a prescindere a cantieri e infrastrutture) è la sua palese inutilità. Basta leggere il rapporto pubblicato dalla società Meta Srl nel gennaio del 2019 ("Il Futuro della Mobilità Bergamasca", commissionato dalla Provincia di Bergamo). Questo studio mette nero su bianco il fatto che, paragonato alle varie alternative prese in esame dai tecnici (piccole tangenziali e potenziamento della rete viaria esistente), il progetto di collegamento autostradale tra Brebemi e A4 sarebbe quello meno efficiente in termini di riduzione dei tempi di percorrenza, riduzione del flusso di veicoli, inquinamento ambientale e costi di utenza.
A nostro avviso, dunque, il progetto autostradale IPB rappresenta uno spreco di risorse anche pubbliche (si vedano i 130 milioni di euro già stanziati dalla Regione) per una soluzione lesiva del patrimonio naturalistico (quello sì interamente pubblico, come la salute dei cittadini) a vantaggio quasi esclusivo di pochi investitori (in parte anche stranieri, come i fondi d'investimento australiani MacQuarie e IFM).
Ci battiamo dunque per una risoluzione più strutturata e condivisa delle problematiche legate alla mobilità nella Bassa, con un impiego delle risorse economiche che abbia risultati bilanciati e duraturi, nonché una ricaduta reale, diretta e complessiva per l'insieme della cittadinanza.
6) Spesso si dice che le grandi opere portano imprese e quindi lavoro. Combatterle porterebbe comunque più occupazione e quindi benessere economico?
Il compito del comitato esula dal definire i possibili scenari economici, i quali andranno pur sempre a vantaggio di certi settori e realtà economiche e a discapito di altre. Gli investimenti da fare per risolvere il problema della mobilità nella Bassa sono indubbiamente una scelta di futuro anche economica. In questo senso, quello che sì possiamo e dobbiamo fare in quanto cittadini è riflettere a lungo termine.
Noi invitiamo chi ci legge a porsi le nostre stesse domande: la costruzione di autostrade attira fondamentalmente aziende del settore logistico, ma questo settore, sempre più robotizzato e in mano a multinazionali scarsamente radicate nel territorio (o che stipula contratti perlopiù di natura precaria ì) può davvero rappresentare la soluzione di futuro sulla quale puntare per l'economia del territorio? Davvero possiamo ritenere che un insieme diversificato di progetti improntati sulla gestione integrata della mobilità (tram, ferrovia, piste ciclabili, strade e tangenziali riqualificate, ecc.) e attuabili in diversi anni rappresenti per l'economia del territorio una spinta minore di quella prospettata dalla costruzione di un'autostrada di 16 km scarsi? Quante startup locali potranno nascere attorno ad essa? Quanti benzinai e ristori su un tracciato così corto? Possiamo davvero continuare a non prendere in considerazione l'impatto sulla salute dei cittadini come un fattore economico rilevante? Benessere è solo spostamento casa-lavoro in tempi velocissimi e senza dover scendere dalla macchina? A qualunque costo?
7) Come vi siete relazionati negli anni con Treviglio e la bergamasca? Avete riscontrato supporto o conflittualità ( con istituzioni, imprese, cittadini, società civile)?
Il rapporto con la città Treviglio è duplice: da parte della cittadinanza riscontriamo un forte sostegno, che si sta ora manifestando, ad esempio, attraverso la divulgazione di striscioni No autostrada Treviglio-Bergamo e attraverso la partecipazione alle nostre assemblee. L'ultima che abbiamo potuto organizzare in presenza ha visto la partecipazione di circa cento cittadini e ad oggi, durante le nostre assemblee online, riscontriamo un'adesione continua di persone nuove.
Da parte delle istituzioni invece non riceviamo lo stesso sostegno, ma, al contrario, l'unica posizione che emerge è quella favorevole all’opera, anche se nelle comunicazioni è presente una forte componente di ambiguità. A questo proposito ci piacerebbe poter accogliere qualche NO anche da parte di qualche voce istituzionale.
Rispetto alle prospettive di azione future, ci farebbe piacere ampliare la rete degli interlocutori, chiedendo a tutti i Comuni coinvolti nel tracciato e limitrofi una risposta chiara: ci poniamo come obiettivo la collezione di quanti più NO possibili, da parte della popolazione e delle istituzioni; rispetto a queste ultime, speriamo che le alternative già esistenti come ipotesi vengano considerate come soluzioni efficaci.
Rispetto alla contraddittorietà delle posizioni dei Comuni riportiamo come esempio la mozione presentata dalle amministrazioni di Verdellino e Ciserano, le quali mostrano come vi sia una grande indecisione riguardo l’opera. Nel 2012, nella Conferenza dei Servizi dei 12 comuni interessati al tracciato ben 8 furono a favore: Treviglio, Casirate, Ciserano, Dalmine, Fara d’Adda, Pontirolo, Stezzano e Boltiere, mentre si schierarono contro Levate, Osio Sotto, Osio Sopra e Verdellino.
Nel 2019, invece, la mozione del presidente Gianfranco Gafforelli che ha rimesso in moto il progetto dell’autostrada fu votata all’unanimità, con il via libera di tutte le forze politiche. Un appoggio che però si affievolisce quando si deve fare i conti con le comunità locali. Verdellino ne è appunto la cartina di tornasole: l paese fa parte del nucleo storico dei contrari perché il progetto dell’autostrada in quella zona prevede un secondo ramo fortemente impattante in un’area già molto infrastrutturata. Dà voce alle perplessità il sindaco di Ciserano Caterina Vitali: «Siamo molto scettici — afferma Vitali — per l’impatto che l’opera ha sul territorio rispetto ai potenziali benefici. La nostra posizione ufficiale del 2012 è a favore, ma solo in cambio di opere di compensazione. Di certo siamo in una fase in cui non possiamo dire la nostra [per la poca chiarezza delle posizioni istituzionali]››.
Rispetto alle associazioni, riportiamo la posizione di Legambiente, chiaramente contraria all'autostrada e propositiva rispetto alle alternative: ovvero, la tangenziale Verdello - Boltiere, l’integrazione nel numero di corse della tratta ferroviaria Treviglio-Bergamo e la creazione di ciclabili che connettano i comuni dei territori da Treviglio a Bergamo. Ci piacerebbe, inoltre, coinvolgere anche i Parchi della nostra zona, enti che tutelano quelle poche aree verdi rimaste nella bassa bergamasca: quanti più enti si esprimono, quante più possibilità abbiamo di far valere il NO.
8) Che futuro alternativo immaginate per Treviglio e la Bassa?
Se chi si occupa di pianificazione della mobilità a livello istituzionale adottasse un approccio scientifico alla materia e ascoltasse maggiormente il territorio, potremmo esser certi che i risultati sarebbero di gran lunga migliori rispetto a quanto avviene oggi e con dei costi di realizzazione decisamente inferiori.
Proposte alternative, capaci di avere una visione del futuro e di pensare la mobilità al servizio di tutti e non di pochi, ci sono. Ricordiamo inoltre lo studio commissionato, pagato e presentato al tavolo OCSE dalla Provincia stessa nel 2019, in cui vengono fornite indicazioni precise sulle alternative possibili per la connessione Bergamo Treviglio;
Il potenziamento dell’asse ferroviario Treviglio-Bergamo con aumento della frequenza e adeguamento tecnologico, consentendo alla linea di adottare una caratteristica metropolitana. Questo asse SUD-NORD, è centrale rispetto alla pianura bergamasca in quanto consente un collegamento tra le grandi aree di Treviglio, Zingonia, Dalmine e il capoluogo.
La riorganizzazione del trasporto pubblico locale: va creata una rete di connessione sulla direttrice EST-OVEST di tutte le fermate, rivedendo anche i percorsi del TPL (Trasporto Pubblico Locale). Una rete composta da trasporto pubblico (bus, navette, tram) e mobilità dolce (ciclovie), creando un coordinamento tra i mezzi di trasporto verso le fermate e gli arrivi dei treni. Insomma, una rete che agevoli la fruibilità di tutte le fermate della tratta.
La riqualificazione della viabilità esistente: un integrale rafforzamento del collegamento da SUD (Treviglio, Caravaggio, Romano) a NORD (Bergamo) considerando anche gli svincoli di BreBeMi. Le arterie del reticolo viario esistente, che già in alcuni casi non prevedono l’intromissione nei centri urbani, dovranno essere al centro di un importante lavoro di riqualificazione e manutenzione. Laddove occorra ci permettiamo di ricordare che delle circonvallazioni sono in progetto da anni, non ancora realizzate oppure non portate a termine (Verdello, Boltiere, Comun Nuovo).
Idee nuove e suggestive si sono fatte strada recentemente, capaci di pensare ad una mobilità a basso impatto ambientale, intermodale, efficiente e fruibile a tutti. L’obiettivo è quello di sostituire ed integrare il servizio ferroviario erogato da Trenord con una nuova linea ad alta frequenza in grado di collegare Bergamo ai territori della Bassa, in particolare con il centro di Treviglio, i poli scolastici e l’Ospedale Treviglio-Caravaggio. L’idea si ispira al modello già ampiamente sperimentato con TEB (Tranvie Elettriche Bergamasche). La super ciclabile Bergamo Treviglio e una moderna linea ferro-tranviaria con tutte le sue connessioni rappresentano due fili attrattori su cui si può aggrappare lo sviluppo e la mobilità in provincia.
9) Se doveste dare un titolo alla vostra esperienza di comitato, quale sarebbe?
Sicuramente, "varietà e pluralità", sia per le persone che frequentano il Comitato sia per le differenti modalità con cui tutti intendono realizzare il proprio NO. Infatti, la provenienza politica e l'esperienza di attivismo è diversa e questa varietà costituisce il nostro punto di forza, perché ci permette di essere presenti su più fronti, ad esempio quello di sensibilizzazione, quello divulgativo e informativo e quello legale.
10) Che consiglio dareste a chi vorrebbe, eventualmente, costituire un comitato o comunque diventare attivista?
Partecipare attivamente: informarsi sulle realtà già esistenti, contattandole e inserendosi nei vari incontri e iniziative che propongono e diventare membri delle realtà stesse; comunicare nel proprio territorio con altri cittadini interessati alla questione, informandosi insieme sugli svantaggi territoriali dell'opera - ambientali e non solo- e quindi proporre incontri per confrontarsi, allargando il coinvolgimento collettivo. La partecipazione di una persona in più ci avvicina sempre più alla realizzazione del nostro NO.
Se volete partecipare al Comitato ci trovate:
→ Facebook "Comitato no autostrada Treviglio-Bergamo"
→ Instagram "ComitatoNoautostradaTreviglio"
→ oppure ci potete scrivere alla mail noautostradatrebg@gmail.com
Autore: Giovanni Marcone


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